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Consultazione, consulenza e sostegno psicologico orientati secondo i principi della psicosocioanalisi prevedono un percorso  breve d’incontri, per valorizzare le risorse ed espandere la vita affettiva o operativa della persona o del gruppo e trovare nuove strategie per la gestione dei problemi e dei conflitti in un clima di condivisione

Freud scriveva che i due verbi fondamentali della vicenda umana sono amare e fare.

Nella vita e nella sua opera il fondatore della psicoanalisi ha lavorato quasi esclusivamente sull'universo amare.

Ma i principali meccanismi psicologici della vita affettiva sono anche ipotesi interpretative della realtà sociale e del lavoro.

LA  PSICOSOCIOANALISI  È UNA TECNICA FONDATA SULLA COSTANTE ATTENZIONE VERSO IL LEGAME TRA GLI INDIVIDUI E LA SOCIETÀ

1. Genitus: la condizione di figlio, di generato, messo o venuto al mondo, condizione che ci rende tutti uguali e nello stesso tempo vede ognuno come un unico:

il riquadro è evidenziato, rispetto agli altri tre, perché da questa condizione originaria dipende tutto il resto e per tutta la vita.

2. Globus: il gruppo, di ogni dimensione e natura.

3. Faber: l'individuo singolo operante.

4. Officina: alla latina, nel suo significato originario, è il gruppo co-operante in tutti i sensi.

COS'É LA PSICO-SOCIOANALISI / PSOA
La socioanalisi si sviluppa in Inghilterra, a Londra, nell’ambiente culturale psicoanalitico della Tavistock Clinic nei primi anni Quaranta, all'interno dell’attività di riflessione teorica e di intervento del Tavistock Institute, soprattutto per l’opera di H. Brown ed E. Jaques, che sono stati i primi a cogliere la centralità della persona, nella sua interezza di ragione e emozione, nella vita delle organizzazioni e ad analizzare le dinamiche organizzative alla luce delle componenti emozionali e non solo degli aspetti strettamente organizzativi/hard, attribuendo al lavoro un nuovo significato di momento di connessione tra mondo interno e mondo esterno attraverso il principio di realtà.
L’apparizione della socioanalisi sulla scena culturale italiana può essere collocata tra la fine degli anni ’70 e la prima metà degli ’80.
Il suo fondatore, Luigi Pagliarani, che insieme a Franco Fornari, all'interno dell’Istituto di Polemologia, avvia lo studio dei conflitti con un’ottica clinica, ripensa e arricchisce la socioanalisi ridefinendola come “psico-socioanalisi”, fondata sulla costante attenzione verso il nesso interagente individuo-coppia-società. e analizzando le componenti emozionali delle organizzazioni, in un’ottica di integrazione tra fare e amare.
L’innovatività della psicosocionalisi sta quindi nel superamento della scissione tra componenti come la razionalità e le emozioni, l’intelligenza cognitiva e l’intelligenza emotiva.
La scoperta fondamentale nella psicosocioanalisi sta nella consapevolezza del fatto che i gruppi e le organizzazioni di lavoro si prestano ad essere usate non solo funzionalmente rispetto al raggiungimento del compito di lavoro ma anche difensivamente rispetto alle ansie di base. Il dar voce alle emozioni ha consentito di far emergere le aree di disagio relative in particolare alla possibilità di integrare il progetto individuale con quello dell’organizzazione. Oggi, all'interno di organizzazioni sempre più complesse e destrutturate, il rapporto individuo-organizzazione tende infatti a fondarsi più che sulla appartenenza sulla ricerca di coerenza tra progetto individuale e vision organizzativa, ricerca che implica la consapevolezza degli elementi emozionali in gioco.
Attraverso la griglia psicosocioanalitica del dichiarato-effettivo-presunto-auspicabile la psicosocioanalisi è uno strumento che consente ad individui, gruppi ed organizzazioni di compiere l’ esame di realtà e quindi di poter riprogettare la propria esistenza sulla base di un auspicabile consentito dopo avere individuato lo scarto tra dichiarato   ed effettivo   e analizzato le emozioni ( presunto) in atto
La psicosocioanalisi interviene oggi nel supportare:
•        la persona: nel dare significato al proprio disagio e nel ricercare possibili sbocchi di evoluzione e di crescita, nel  riprogettare il proprio percorso esistenziale attraverso un processo di riconoscimento delle proprie emozioni e della propria bellezza per ritrovare la capacità di vivere una esistenza più creativa e più soddisfacente e di ricoprire in modo più adulto e consapevole i diversi ruoli, con particolare riferimento ad una leadership che sia in grado di porsi effettivamente come risorsa per il raggiungimento del compito istituzionale e per lo sviluppo degli attori organizzativi
•        le organizzazioni: nel perseguire obiettivi coerenti con la propria mission e vision, in armonia con la propria funzione sociale, e nell'individuare percosrsi di sviluppo in cui la progettualità individuale si possa integrare con quella dell’istituzione
•        la polis:  se la “patologia “ che connota il nostro secolo è quella del narcisismo, con un ripiegamento del soggetto su se stesso e una sempre minore capacità di ascolto autentico dell’altro , l’approccio psicosocioanalitico pone, con la sua modalità di ricerca intervento, uno sguardo privilegiato sulla polis, nell’intento di ricostituire una visione etica ed estetica del vivere sociale, il sentirsi parte di un tutto, la capacità di integrare i propri bisogni con quelli degli altri, in un progetto di vita che possa essere collettivo e non solo individuale.
 La metodologia psicosocioanalitica si basa sul principio dell’imparare facendo, dell’apprendere attraverso l’esperienza e si declina attraverso alcuni setting 
ll counselling · Il laboratorio di analisi di casi · Il gruppo operativo
Dal  'Dizionario di Psicologia' a cura di U. Galimberti, UTET, Torino, 1999: Voce: Psicosocioanalisi
Corrente psicoanalitica che assume come struttura di base della vita psichica l'aspetto relazionale che W. Bion aveva evidenziato rispetto all'impostazione psicoanalitica di S. Freud, centrata sulle dinamiche interne al singolo individuo.
Partendo da questo modello, l'indagine psicosocioanalitica prende in considerazione l'individuo nel suo aspetto di soggetto generato (genitus) e di soggetto operante (faber), in relazione al gruppo, di qualsiasi dimensione e natura considerato nel suo aspetto affettivo (globus) e nel suo aspetto operativo (officina).
Questo schema relazionale, scrive L. Pagliarani, 'evidenzia con genitus e globus il mondo degli affetti, delle emozioni, delle angosce, dei fantasmi affrontato dalla psicoanalisi individuale e di gruppo, mentre con faber e officina evidenzia il mondo dell'operatività, del fare, del produrre affrontato dalla socioanalisi'.
Dal punto di vista terapeutico la psicosocioanalisi prevede trattamenti di breve durata che connotano la psicoterapia progettuale le cui caratteristiche sono così evidenziate da L. Pagliarani:
'Con progettuale intendiamo una psicoterapia orientata secondo i principi e i metodi della psicoanalisi, focalizzata fondamentalmente sui problemi e sui conflitti attuali, finalizzata all'espansione della persona e alla riprogettazione realistica della sua vita attiva e relazionale, distinta da una psicoanalisi classica per il fatto che le incursioni alle origini - con tutte le conseguenze - vengono incoraggiate solo in quanto necessarie a rifondare il vivere nel presente (sonda archeologica, ma sempre per incrementare l'innovazione architettonica). Quindi più architettura che archeologia'.'
PUER: è il centro epistemologico della psicosocioanalisi, da cui derivano metodo e prassi. Puer indica in un primo luogo la condizione di figli, che ci rende tutti uguali e tutti unici.
In quanto nati, tutti assumiamo il ruolo di figli, la nascita è un «atto» che ci accomuna (diventare madri e padri è condizione accessoria nella storia individuale). Il nostro essere figli si struttura nelle dinamiche più o meno felici della famiglia (dinamiche che segneranno in termini di vissuti fantasmatici le nostre relazioni future) e i nostri figli (simbolici o reali che siano) si inseriscono in una linea di continuità, in un albero genealogico di appartenenza, che può essere inserito in un terreno, in un clima, più o meno favorevole alla crescita. Queste dinamiche familiari, sia reali che fantasmatiche, sono state le più evidenziate dalla psicoanalisi tradizionale, fino a definizioni di processi psichici che ci vedono tutti uguali (per esempio, il complesso di Edipo).

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